Arriva lo stop alle supplenze: cosa cambia per i docenti e come verranno convocati

Nuovo stop programmato per le supplenze in tutta Italia: ecco cosa sta per cambiare per i docenti e quali le novità da seguire.

All’interno del sistema scolastico italiano, le supplenze rappresentano una delle modalità di messa ad incarico più comuni tra i docenti. Si tratta di incarichi a tempo determinato, assegnati principalmente ad un personale precario per sostituire i docenti o il personale ATA assenti o, in alternativa, per coprire temporaneamente delle cattedre vuote.

Classe scuola e scritta "stop supplenze"
Arriva lo stop alle supplenze: cosa cambia per i docenti e come verranno convocati – Urlodellascuola.it

Si tratta di una modalità diffusa e utilizzata per garantire la continuità del servizio scolastico, anche in assenza prolungata dei docenti con cattedra. Le supplenze vengono gestite tramite graduatorie, come le GPS (le Graduatorie Provinciali per le Supplenze), sia per quanto riguarda i ruoli di insegnamento sia per il personale amministrativo.

Nonostante le supplenze possano durare anche tutto l’anno scolastico, è bene considerare alcuni cambiamenti in arrivo dopo le recenti riforme. Tra questi, un prossimo stop alle supplenze potrebbe rivoluzionare il sistema scolastico attuale, cambiando le modalità di convocazione dei docenti.

Stop alle supplenze: ora cosa cambia per i docenti?

Dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri, la Legge di Bilancio 2026 seguirà il suo iter standard in Parlamento. La conferma definitiva potrebbe arrivare entro e non oltre il 31 dicembre 2025 e i temi al suo interno riguardano in modo particolare l’attuale assetto scolastico. La novità principale, secondo quanto emerso, riguarderebbe i docenti della scuola secondario di I e II grado. In particolare, si parla di un preannunciato stop alle supplenze per assenze brevi.

Docente in classe
Stop alle supplenze: ora cosa cambia per i docenti? – Urlodellascuola.it

In presenza di supplenze brevi, difatti, sarà obbligatorio e non più facoltativo, garantire la copertura delle ore attraverso l’impiego dell’organico interno, salvo motivate esigenze di natura didattica. Gli insegnanti della scuola secondaria, dunque, dovranno sostituire i colleghi assenti utilizzando le ore di potenziamento o rimodulando il proprio orario settimanale.

La modifica non sarebbe stata concretizzata al momento, in attesa della conferma della bozza. Se approvata, la nuova manovra costituirà un cambiamento radicale nella gestione delle assenze e delle supplenze scolastiche. Si tratterà di una mossa determinante all’interno dell’organizzazione delle scuole secondarie. L’obiettivo del Governo consisterebbe nel contenere la spesa pubblica, ottimizzando le risorse interne alla scuola. Il provvedimento, tuttavia, sta già generando preoccupazione tra i precari italiani e tra i docenti di ruolo, i quali riceverebbero un incremento ulteriore della mole di lavoro.

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